Il restauro


Tra il 1997 e il 1999 l'edificio è stato sottoposto ad un intervento coordinato di recupero edilizio e di restauro ed oggi mantiene esternamente i caratteri della tipica 'Villa' settecentesca, con annesso parco, inserita in un centro abitato dell'hinterland milanese (facciata con portale e balconcino, finestre con cornici in intonaco, tinteggiatura alla calce dei prospetti in ocra chiara e grigio, ecc.).

Sono state tuttavia evidenziate nel restauro anche le testimonianze delle trasformazioni subite dal fabbricato ai primi del Novecento, che hanno conferito ad esso alcuni caratteri 'romantici', quali la torretta in mattoni con finestre a sesto acuto, il cornicione con mensole sagomate, i portali e le cornici in cemento decorativo di gusto neo rinascimentale.

L'androne, il portico colonnato, lo scalone con gradini in granito dell'ala su via Santa Maria, sicuramente la più antica del fabbricato, ripropongono i motivi decorativi ed i cromatismi settecenteschi, con prevalenza dei verdi e degli azzurri sugli intonaci delle volte e delle pareti e dei grigi sui ferri battuti.

[Ingresso dal parco Corvini prima del restauro]

All'interno della Villa un soffitto ligneo dipinto ed un camino in pietra arenaria testimoniano l'apparato decorativo risalente al Settecento. Gli altri soffitti decorati, sia lignei che in intonaco, i portali in legno, le cornici in cemento decorativo, le pitture murali, ecc. appartengono alla fase delle trasformazioni attuate ai primi del Novecento.

Nei numerosi ambienti (soprattutto al primo piano) privi di testimonianze storiche sono state proposte finiture che, pur evidenziando la modernità dell'intervento, richiamano il gusto e la cultura settecentesca. Prevalgono infatti sulle pareti e sui pavimenti cromatismi quali il rosato e il verde.

Gli interventi sulle strutture architettoniche e sulle decorazioni sono stati approvati dalla Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici, stante il vincolo di tutela cui l'edificio è sottoposto.

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