L’ Hyphantria cunea (Ifantria americana) è un lepidottero originario del Nord America. In Europa è stata segnalata per la prima volta negli anni ’40 del Novecento, in Italia negli anni ‘80. Attualmente H. cunea è ampiamente diffusa nel Nord e Centro Italia, in tutta l’area della pianura padana.
Le larve appena schiuse misurano circa 2 mm di lunghezza e raggiungono i 30-35 mm a maturità, la loro colorazione varia dal giallastro nelle giovani larve al bianco-grigiastro-verdastro nelle larve mature; hanno una forma allungata, cilindrica e sono dotate di capo nero e ornate di lunghi peli eretti bianchi e nerastri che non sono urticanti e pericolosi per l’uomo e per gli animali.
Gli adulti di H. cunea sono lunghi dagli 11 ai 15 mm circa, con un’apertura alare di circa 25-30 mm e il loro corpo è ricoperto da una peluria bianca; le ali possono essere completamente bianche o con numerose macchie nere di forma variabile.
Hyphantria cunea compie nei nostri ambienti due generazioni all’anno.
I segni tipici di una pianta infestata da H. cunea sono i nidi sericei biancastri sulle chiome (possono essere individuati sulle foglie e sui rami) e la presenza di rami defogliati che, nel caso di infestazioni di notevole entità, possono interessare l’intera pianta ospite.
In Europa le specie ospiti di Hyphantria cunea sono circa 200 e tra quelle preferite rientrano i gelsi e l’acero americano.
I danni associati alle infestazioni da H. cunea sono dovuti all’attività trofica dalle larve che si nutrono delle foglie delle piante ospiti, scheletrizzandole. I peli che ricoprono le larve non sono urticanti.
Non è previsto nessun intervento specifico da parte del Servizio Fitosanitario Regionale; tuttavia, per contenere massicce infestazioni di questo insetto è consigliabile intervenire con uno specifico trattamento a base di Bacillus thuringiensis contro le larve di seconda generazione (indicativamente a fine luglio-inizio agosto) e di limitarsi all’asportazione meccanica dei nidi nei confronti di quelle di prima generazione.